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- Rossomando -

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mercoledì 11 marzo 2015

Il pozzo dei ricordi



In un luogo come tanti, in un tempo non ben definito, la piccola Marcelle correva verso una casa diroccata. “Ecco, anche tu sei da buttar via insieme a tutti gli altri” disse la bimba e con un gesto deciso gettò qualcosa in fondo al pozzo che si trovava nel cortile di quell’abitazione abbandonata. Faceva così tutte le volte che le accadeva qualcosa di brutto. Marcelle non voleva conservare neanche il ricordo di quei momenti tristi e perciò li gettava, di volta in volta, in fondo al pozzo. Continuò così per anni; ogni momento di solitudine, di tristezza, di abbandono finiva nel pozzo della casa diroccata. Ma i ricordi non si cancellano, non scompaiono buttandoli in un pozzo. Restano lì, in silenzio, nascosti agli occhi e al cuore. Ogni volta che Marcelle tornava al pozzo per gettarvi dentro un nuovo ricordo, inevitabilmente qualcuno di quelli vecchi si riaffacciava: il pozzo si stava riempiendo. E quanto più il pozzo si riempiva tanto più Marcelle si svuotava dei ricordi della sua vita. Un giorno la giovane donna si recò alla vecchia casa abbandonata, ma si accorse di non avere più nulla da gettare nel pozzo: non aveva più neanche un ricordo. In tutti quegli anni si era liberata dei ricordi tristi convinta di poter in quel modo evitare il dolore, ma il dolore non si cancella allontanandone il ricordo. Quel giorno Marcelle comprese. Per quanto dolorosi, quei ricordi erano la sua vita e senza di essi troppe domande sarebbero rimaste senza una risposta e troppi vuoti non avrebbero mai potuto essere colmati. Ogni ricordo gettato nel pozzo, per quanto brutto o triste fosse, portava con sé una parte della sua memoria e una vita senza ricordi è una vita mai vissuta. Quel giorno Marcelle comprese. Si avvicinò al pozzo e senza esitazione alcuna si lasciò precipitare in esso lasciandosi avvolgere dai ricordi della sua vita.
- Rossomando-

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