Benvenuti nel taccuino della mia anima, nel posto in cui raccolgo le mie emozioni fermate su carta. Benvenuti in questo luogo di condivisione dove la parola diventa veicolo di trasmissione delle emozioni umane. Sentitevi liberi di passeggiare, di aprire le porte che danno accesso alle stanze del cuore. Ogni mia poesia, ogni racconto, ogni scritto è una porta socchiusa: entrate, rilassatevi e lasciate che le parole portino al vostro cuore un po' della mia anima.
- Rossomando -

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martedì 21 aprile 2015

Un passo da me

Gustav Klimt - Dame à la fourrure


T'ho vista tra i melograni,
dietro la siepe di bosso;
eri lì, immobile,
il vento tra i capelli.
T'ho vista tra le ombre
che la luna riflette nel bosco,
distesa sull'erba
ai piedi del tiglio.
Ti ho seguita in silenzio,
nel tuo lento vagare,
nel tuo improvviso apparire,
ogni volta, ad un passo
dai miei desideri.

- Rossomando -

giovedì 16 aprile 2015

Ramoc, l'uomo che regalava emozioni

C. D. Friedrich - Viandante sul mare di nebbia
Si erano incontrati per caso, in un giorno qualsiasi, per uno scherzo del destino. Lui era tanto che non passava di lì e lei era appena arrivata in quel luogo. Si guardarono negli occhi e vi scoprirono la stessa storia, le medesime sofferenze. Avevano percorso strade diverse che li avevano portati ad incontrarsi, quel giorno qualsiasi, per caso. Ramoc non parlava molto, ma sapeva ascoltare. Diceva poche cose, ma quelle poche cose toccavano l’anima di chi voleva ascoltare. La donna gli parlò di sé, della sua vita, dei suoi amori, della sua sofferenza. Lasciò che lui le guardasse dentro, le posasse la sua mano sul cuore. Ramoc l’ascoltò, in silenzio, delicatamente. Poi le raccontò di sé, del suo dolore, dei suoi rimpianti, della sua vita non vissuta e del suo amore perduto. Lei ascoltò le sue parole senza respirare, ascoltò le parole dell’uomo che si unirono al battito del suo cuore. L’uomo le disse che presto sarebbe partito, che non si sarebbero più incontrati, che lui apparteneva al suo amore perduto. La donna non volle credergli e continuò ad ascoltare i suoi racconti, ad assaporare le sue emozioni. Quella notte la donna pianse con lui, ella pianse per lui, per il suo dolore, per la sua tristezza. Ramoc le chiese di non farlo, di non soffrire per lui, ma la donna non potette accontentarlo. Ramoc regalava emozioni a chi incrociava il suo cammino e la donna aveva raccolto il suo regalo. L’uomo e la donna furono quella notte come l’onda del mare che bacia la riva. Si rincorsero nei sogni, in uno scambio di sensazioni, in un prendere e dare, in una risacca di emozioni. Fu un incontro di anime, di spiriti puri, di attimi intensi, di doni d’amore. Poi venne il nuovo giorno e Ramoc partì; riprese il sentiero che l’aveva condotto fino a quel luogo, fino a quella donna. Ella lo guardò allontanarsi in silenzio, tornare nel mondo dal quale era arrivato, dove viveva il ricordo del suo amore perduto. La donna lo guardò sparire nel giorno, nel primo raggio di sole del mattino. Quello fu il loro unico incontro, la notte in cui la donna aprì il suo cuore a Ramoc, l’uomo che regalava emozioni.
- Rossomando -

Cuore di cristallo

Irene Durbano - Amore

Avevo un cuore fragile
che il dolore frantumò in mille pezzi.
Giunse poi la Speranza
e ne trasformò ogni scheggia
in una farfalla dalle ali di cristallo.
Leggere volarono verso il sole,
lo superarono,
fino a raggiungere il buio della notte
e lì si fermarono,
tramutandosi in scintillanti stelle.
Avevo un cuore di cristallo.
Nelle notti di solitudine
alza gli occhi al cielo;
ritroverai il mio cuore
ad illuminare la tua anima.

- Rossomando -

giovedì 9 aprile 2015

Vite spezzate



Fernando Graziano - Il tempo degli aquiloni


Viviamo storie di vite spezzate
legate a fili di aquiloni scappati.
Cuciamo brandelli di ricordi laceri
unendo cocci di amori infranti.
Le notti e i giorni son sempre uguali,
ore su ore tra letti disfatti
e finti sorrisi a celare menzogne.
E il gelo dei cuori cristallizza le anime
di uomini e donne, di sobri ed ubriachi,
di figli, nipoti, di cani randagi.
Il sole ha nascosto i suoi raggi al mondo
e la luna è sparita dietro i l muro del silenzio.

- Rossomando -

giovedì 2 aprile 2015

Canto solitario


Meloniski da Villacidro - Violino e violinista

Canto una serenata
al mondo addormentato
che ha chiuso le finestre,
che ha spento le speranze.
Canto il mio amore,
la tristezza, il mio dolore.
Canto piano, un fil di voce,
la mia timida canzone,
il mio spirito che vola
oltre il muro dei silenzi.
Gli occhi persi nell’immenso,
nei ricordi, nel futuro,
nei miei sogni surreali.
Canto storie, canto amori,
canto sogni, canto vita,
ma la musica è finita,
l’orchestra è andata via
ed io, sola, canto ancora.

- Rossomando -

Alice


Nicoletta Ceccoli - La rarefazione del sogno

La realtà degli uomini
è un mondo che non m’appartiene.
Io, novella Alice,
in una fiaba da reinventare,
in un futuro da costruire
sulle macerie dei ricordi
della mia storia consumata.
È sparita la fantasia
dietro il silenzio dei bambini,
nascosta da occhi spenti
che hanno smesso di sognare.
È morto il coniglio,
assassinato dalla tristezza,
da un correre senza meta,
dall’affannarsi senza motivo.
Cammino nel mio giardino
tra meraviglie ridisegnate,
tra fiabe che mi racconto
per non cedere alla tristezza.
Io, novella Alice,
in una fiaba da reinventare,
nel mio mondo che non è quello
degli uomini della realtà.

- Rossomando -

mercoledì 1 aprile 2015

Lascia che sia

Egon Schiele - L'abbraccio

Lascia che sia la mia mano
a scivolar e sul tuo corpo,
ad accarezzare la curva
dei tuoi fianchi.
Lascia che siano le mie labbra
a sfiorare i tuoi seni morbidi,
ad assaporare la pelle
del tuo ventre liscio.
Lascia che sia io
ad amarti questa notte
e poi domani, ti prego,
non svegliarmi .

- Rossomando -

Diario d'amore

Angelo Marchetti - olio su tela - 1973

Scriverò sul tuo corpo
le pagine della mia vita
da rileggere in silenzio
nelle ore che seguono
quelle dell’amore.
In ogni curva,
in ogni piega,
c’è un po’ di me di ieri,
un altro giorno
della mia esistenza.
Sulla tua pelle lascerò
il mio diario d’amore,
finché avrò inchiostro
per scrivere,
finché avrò il tuo corpo
su cui scrivere.

- Rossomando -

Tradimento

Magritte - "Gli amanti"

Voglio il tuo corpo,
voglio soltanto il tuo corpo.
La tua anima, stanotte,
puoi tenerla per te.
Voglio solo toccare
quel corpo che non è più mio,
quel corpo che ha sentito
altre mani dopo le mie.
Non più mi perderò
nelle tue bugie d’amore,
non più ascolterò
i battiti del mio cuore.
No, stanotte no,
né mai più
ti chiamerò amore.

- Rossomando -