Benvenuti nel taccuino della mia anima, nel posto in cui raccolgo le mie emozioni fermate su carta. Benvenuti in questo luogo di condivisione dove la parola diventa veicolo di trasmissione delle emozioni umane. Sentitevi liberi di passeggiare, di aprire le porte che danno accesso alle stanze del cuore. Ogni mia poesia, ogni racconto, ogni scritto è una porta socchiusa: entrate, rilassatevi e lasciate che le parole portino al vostro cuore un po' della mia anima.
- Rossomando -

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lunedì 29 giugno 2015

La marionetta

Fernando Graziano - Come una marionetta

Vivo una vita
che non mi appartiene,
recitando il copione
di un altro attore.

Fingo felicità
per gli occhi di chi guarda
e ascolto senza udire
chi parla intorno a me.

Continuo questa recita
di muta marionetta
legata a fili sdruciti
di un perfido burattinaio.

Recito la mia vita
come in un lungo atto
e prima ch'io mi adegui
il sipario è già calato.

- Rossomando -

mercoledì 24 giugno 2015

Introspezione

Salvador Dalì - Rosa meditativa

Io lo so chi sono.
Io sono un universo di emozioni,
una moltitudine di sensazioni
indefinibili ed ingovernabili.
Sono il bianco e il nero,
il tutto e il niente.
Sono quello che gli altri vedono
ed anche quello che è invisibile.
Sono l'ieri, l'oggi e il domani.
Sono follia e poesia
dentro una gabbia di ossa e carne.
Sono pianto e riso.
Sono un mondo infinito
racchiuso in un corpo terreno.
Sono pensiero;
un grumo di pensiero
che si propaga verso l'immensità.

- Rossomando -

venerdì 19 giugno 2015

Il colore del mare

Hieronymus Bosch - Il giardino delle delizie
C'era un tempo, tanti anni fa, prima che io nascessi, in cui il mare era bianco; sì, sembra difficile a credersi, ma il mare era candido come la neve che ricopre i monti a Febbraio. In quel tempo il mare era popolato da creature fantastiche e dai personaggi che oggi leggiamo nelle fiabe. Voi non lo potete sapere, ma i protagonisti delle fiabe non sono frutto della fantasia di un narratore: sono esistiti davvero prima che gli uomini smettessero di sognare. In quel tempo le fate vivevano felici con gli gnomi e le sirene sul fondo del mare, i folletti erano i compagni di giochi dei figli dei tritoni e gli unicorni avevano la loro dimora nelle grotte di cristallo che si trovavano alla fine del mare bianco, al di là della linea dell'orizzonte. Tutte le creature che popolavano il mare vivevano in armonia tra loro e anche con gli uomini che abitavano le terre emerse. Ogni volta che un essere umano voleva incontrare una fata, chiedere consiglio ad un folletto o cavalcare un unicorno doveva solo iniziare a sognare e la creatura avrebbe lasciato le profondità del mare per incontrare l'uomo nel suo sogno. Pian piano però gli uomini cominciarono a sognare sempre meno; qualcuno iniziò a dire che non si può vivere di sogni, che la vita reale è ben altra cosa, che bisogna stare con i piedi per terra. Alcuni si lasciarono convincere che fosse proprio così e un po' alla volta gli uomini smisero di sognare. E poiché ogni volta che un uomo decide di vivere nel mondo della realtà, con i piedi ben saldi per terra, un sogno muore, pian piano i sogni iniziarono ad ammalarsi, a rimpicciolirsi sempre più, fino a scomparire. Tutte le volte che un sogno moriva, il cielo piangeva e lasciava cadere in mare alcune lacrime e così il mare bianco iniziò a colorarsi d'azzurro. Ma siccome i sogni popolavano principalmente la notte, il cielo iniziò a piangere anche lacrime blu e il mare iniziò a diventare sempre più scuro. Fu a quel punto che il Signore di tutte le cose decise di venire in aiuto agli uomini e, per evitare che il mare bianco scomparisse del tutto, promise loro che avrebbe asciugato alcune lacrime del cielo per ogni bambino che nasceva poiché i bambini, si sa, credono ancora ai sogni. Poiché desiderava veramente aiutare gli uomini, il Signore di tutte le cose promise anche che avrebbe regalato al mare delle lacrime bianche di felicità per compensare quelle blu di tristezza per ogni uomo che conservava lo spirito di fanciullo e che continuava a credere nei sogni. Fu così che il mare smise di diventare sempre più scuro e pian piano divenne di un bel colore azzurro come lo vediamo ora. Le creature fantastiche che lo popolavano si rifugiarono nelle sue profondità divenendo per gli uomini un lontano ricordo fino a trasformarsi in personaggi fiabeschi e lì rimasero in attesa che uno spirito bambino li facesse rivivere, di volta in volta, in un nuovo sogno.

- Rossomando -

mercoledì 17 giugno 2015

Pazzia

Sto impazzendo.

La mia mente malsana
diventa insana
per nascondere il vero
ai miei occhi.

Sto impazzendo.

La voce canta inni
di gioia e morte,
di amore ed odio
per questa vita informe.

Sto impazzendo.

Il rifiuto del mio corpo
si muta in dolore,
in piaghe dello spirito,
in oblio della mente.

Sto impazzendo.

Sto impazzendo nell'angoscia
che deriva dal vivere
in un mondo di folli.

- Rossomando -

domenica 14 giugno 2015

Il lupo

Gustave Doré - Andromeda incatenata
Carnefice silenzioso
ti nutri della mia anima,
divori i miei sogni,
fai brandelli del mio domani.
Ospite inatteso
ti nascondi nell'io profondo
lasciando paura e angoscia
a traccia del tuo passaggio.
Lupo famelico
ti nutri nell'ombra,
dimori nella solitudine
di una mente distorta.
Compagno indesiderato
ti sei imposto nella mia vita
e la paura della solitudine
mi fa preferire te
al buio assoluto.

- Rossomando -

mercoledì 10 giugno 2015

Ritrovata felicità

Leonardo da Vinci - La scapigliata

Immobile, sotto la pioggia delle emozioni,
brividi di piacere attraversano la nuda schiena,
il petto gonfio d’inspiegabile felicità.
Vedo strade sfiorarsi, vite incontrarsi,
palpiti avvinghiarsi l’un l’altro
per un’incontenibile esigenza d’amare.
I sogni son seta che carezza la pelle,
accendono l’anima, riscaldano il cuore.
Fanciulla di nuovo, nel mio mondo perduta,
cancello i ricordi di una morte passata.
La vita sorride, sorrido alla vita,
il cuore sazio, mille stelle negli occhi.
Immobile, sotto la cascata delle emozioni,
il petto gonfio di ritrovata felicità.


- Rossomando -

mercoledì 3 giugno 2015

Vite al limite

Pablo Picasso - Vecchio cieco e ragazzo

Vite al limite
nei vicoli bui,
colme di alcool
e di sguardi sprezzanti
di chi gira il viso,
per non sapere.
Per non pensare
che sotto gli stracci,
dentro i cartoni,
in fondo a quegli occhi,
c’è un cuore che batte.
Il cuore di un uomo,
figlio di un passato,
che un giorno, per beffa,
l’ha rinnegato.

- Rossomando -

Osservando Dalì

Salvador Dalì - La persistenza della memoria

Vorrei sentirmi sospesa
tra rarefatte nuvole
come in un fantastico
quadro di Dalì
dove gli alberi
son teste d’uomini
e gli orologi si sciolgono
mettendo fine al tempo.
Vorrei essere parte
di quel genio che trasforma
la follia del mondo
in quotidiana normalità.
I miei occhi vedrebbero
ciò che è invisibile ai più,
i segreti della mente
nel mondo che mi circonda;
foglie secche
ai piedi degli alberi
come squame di pesci
a coprir la terra.
Fiumi che intessono
fili di cielo tra i boschi,
girotondi di farfalle
si mutano in cangianti fiori.
Radici di piante
avvinghiate alle stelle
e foglie che pendono
come panni ad asciugare.
Lanterne capovolte
ad illuminar la notte
e fuochi prigionieri
in bolle d’acqua.
Vorrei passeggiare,
sospesa tra i pensieri,
tra le immagini fantastiche
del mio mondo di dentro.

- Rossomando -

Farfalla

Vladimir Kush - Il libro dei libri

Profondamente immersa nel mio silenzio,
chiusa nel mio piccolo e solitario spazio,
vivo quando gli altri iniziano a dormire
e rinasco quando il mondo comincia a morire.
Della notte percepisco ogni singolo rumore,
ogni alito di vento, l’avanzar delle ore.
Tra pile di libri che ancor non ho letto
e valanghe di parole che non ho mai detto,
mi chiudo in un bozzolo e resto ad aspettare
il giorno in cui, farfalla, inizierò a volare.

- Rossomando -

La metà oscura

Salvador Dalì - Ballerina in un cranio


Sono sospeso tra l’oggi e il domani,
in quel limbo nascosto nelle tue mani.
Esisto perché tu sei presente
e fai di me un essere vivente.
Galleggio inerte in una bolla
che mi protegge e lentamente mi culla.
Sono un pensiero, un desiderio, una colpa.
Sono te stesso nato un’altra volta.
Sono vittima, sono carnefice,
sono del tuo destino l’artefice.
Sono lo specchio della tua anima pura,
sono il riflesso della tua metà oscura.

- Rossomando -